09/04/14

sui "giorni no"

..e poi ci sono i giorni no
quei giorni in cui proprio fai fatica a capire dove stai andando
quei giorni in cui trovare un senso è più dura
in cui ti senti incagliato, arenato, bloccato
in cui l'attesa di una completezza che manca si fa meno sopportabile
in cui restare fedele a quell'intuizione di pienezza diventa una sfida per cui non ci si sente armati abbastanza
in cui si fa fatica anche solo a ricordare a cosa essere fedeli
in cui a pensare a quanto è potenzialmente lontana la meta vien voglia di gettare la spugna e rinunciare
in cui non hai voglia neanche di sforzarti a mettere la punteggiatura al posto giusto (e sia allora, punteggiatura anarchica oggi)
fanno parte del gioco.. ci sono oggi e ci saranno domani, giornate così.
allora forse il punto è trovare una strategia.
ci vedo due rischi: restare immobili e cambiare strada.
e mi tornano alla mente le parole di Sant'Ignazio di Loyola..

"Nel tempo della desolazione non bisogna mai fare cambiamenti, ma rimanere saldi e costanti nei propositi e nella decisione in cui si era nel giorno precedente a quella desolazione, o nella decisione in cui si era nella consolazione precedente. Infatti, come nella consolazione ci guida e ci consiglia soprattutto lo spirito buono, così nella desolazione lo fa lo spirito cattivo, e con i suoi consigli noi non possiamo prendere la strada giusta.
Durante la desolazione non dobbiamo cambiare i propositi precedenti; però giova molto reagire intensamente contro la stessa desolazione, per esempio insistendo di più nella preghiera e nella meditazione, prolungando gli esami di coscienza e aggiungendo qualche forma conveniente di penitenza".

Tante volte le parole di quest'uomo mi hanno aiutata ad uscire dal pantano..
allora direi la prima strategia può essere ritornare ad ascoltare le voci che abbiamo sentito liberanti e vere. Per me Ignazio, per voi.. fate voi!!!
Restare saldi nella decisione, non cambiare i propositi..
e reagire intensamente contro la desolazione..
direi che ognuno ci può mettere dentro le sue modalità (per esempio nel modo di reagire) ma mi sembrano due strategie condivisibili.. andare avanti, farsi un po' di sana violenza e continuare a fare, anche se non si comprende il senso, la direzione, la meta.. e invece di cedere alla tentazione di mollare fare lo sforzo di impegnarsi ancora di più.
ok.. non so se mi basta però!
mi piacerebbe trovargli un lato positivo.
tipo vederle come un'occasione per..
per lavorare sulla propria forza di volontà
per crescere nella fiducia che dopo ogni notte spunta di nuovo il sole
per imparare che non siamo onnipotenti e che per quanti sforzi possiamo fare la vita è fatta anche del saper accettare i limiti nostri e delle cose che ci circondano
per imparare a starci, nel limite
per ricordarci che le cose belle bisogna imparare ad attenderle
che non tutto si può ottenere nell'immediatezza dell'usa e getta a cui ci siamo assuefatti
per imparare a stare nella fatica, nel dolore, nella solitudine
perché ogni scelta comporta affrontarle, ad un certo punto,
e serve una palestra anche per questo, non solo per i muscoli
per imparare a spostare lo sguardo dal proprio ombelico
per alzarlo verso l'alto
e riconoscere che pure in quei giorni no qualcosa per cui essere grati c'è,
a saper guardare..

1 commento:

  1. Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno,
    con amore ed umiltà potrà costruirlo
    Se con fede tu saprai vivere umilmente
    Più felice tu sarai anche senza niente
    Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore
    Una pietra dopo l’altra in alto arriverai
    Nella vita semplice troverai la strada
    che la calma donerà al tuo cuore puro.
    E le gioie semplici sono le più belle
    Sono quelle che alla fine sono le più grandi
    Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore
    una pietra dopo l’altra in alto arriverai.

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