21/02/14

sabbie mobili

Giornate strane..
sul balcone qualche pianta confusa tira fuori timidi fiorellini
(tempo bislacco che inganna? O sentono aria di apertura in casa?).
Quando è così cerco rifugio nei libri e nella musica
(chissà perché in alcuni momenti della mia vita la musica ha un potere così forte..)
e viaggio con la mente..
anticipo, forse, di un desiderio di altri viaggi, di rimettersi in moto, di uscire dall'abitudinario, di incontrare ancora nuovi volti, nuove esperienze, di uscire da me stessa e andare incontro all'altro.
Sono sempre stata abituata a pensarmi "albero"..
creatura che cerca un terreno per piantare a fondo le sue radici
per poi lì restare, piantata salda sulla "sua" terra.
E' che oggi, più che una terra, sotto i piedi mi pare che ci siano sabbie mobili!
Fondo poco stabile, con una forma difficile da comprendere..
"attento che se metti male il piede affondi".
Se mi guardo intorno mi pare di avere accanto una intera società che ha le sue fondamenta sulle sabbie mobili! Un passo falso e ciao.
Concentrazione massima per cercare di affondare (perché su quelle fondamenta affondare si deve) più lentamente possibile.
Contorsione ed equilibrismi per tenere il naso fuori dal fango e continuare a respirare più a lungo possibile. E se questo significa fare leva su uno sfortunato che ti sta accanto e buttarlo sotto tanto peggio per lui. E' la legge della giungla. Mors tua vita mea.
..io dico che possiamo gettare le fondamenta altrove!
 Che ci sono altre vie che ci permetterebbero di tornare a vivere, piuttosto che a sopravvivere.
Vie costruite forse partendo da uno sforzo di "libertà da"..
dai condizionamenti, da bisogni indotti, da meccanismi disumanizzanti, da consumi irresponsabili..
ma che finiscono in una "libertà di"..
di vivere una vita degna di questo nome, di costruire e dedicare tempo a relazioni davvero significative, di sperimentare logiche di dono, di scambio, di costruire sogni e progetti..
..di poggiare i piedi sulla solida roccia.